Noto anche come argento sterling, l’argento 925 è una lega composta al 92,5% da argento e al 7,5% da rame. La maggior parte degli oggetti ottenuti con questo metallo sono marchiati in una zona poco visibile in modo tale da rendere ben evidente il grado di purezza.
Viene utilizzato soprattutto per realizzare gioielli e oggetti preziosi e tra le principali proprietà dell’argento si ricorda la malleabilità. Questo porta il metallo ad ammorbidirsi nel corso del tempo e per evitare questo effetto bisogna combinarlo con un altro metallo al fine di renderlo più resistente al deterioramento. Proprio in questo ambito entra in gioco il rame. Ma come valutare un oggetto in Argento 925? Scopriamolo assieme!
Punzonatura
Innanzitutto si consiglia di cercare il marchio che indica il grado di purezza dell’argento. Se l’oggetto riporta il marchio di argento sterling allora si ha la certezza che si tratta realmente di argento 925, altrimenti vi è un’elevata probabilità che sia solamente placcato in argento. È sufficiente utilizzare una lente di ingrandimento per cercare la punzonatura anche nelle zone poco visibili. Questi punzoni non hanno inoltre valore se non sono identificati con la sigla delle città preceduta da un numero, come ad esempio 24 TO. In Italia le normative concernenti la punzonatura sono particolarmente rigide e il vero problema è che molto spesso si rischia di avere a portata di mano oggetti che di primo acchito sembrano regolari, quando invece non lo sono. Vi sono anche oggetti che pur essendo particolarmente pregiati sono sprovvisti di punzonatura e in questo caso definirne il valore può risultare particolarmente difficile.
Ci si può imbattere anche in oggetti realizzati con metalli non preziosi. In questi casi si ha punzonatura R925, dove la R è chiusa in un rettangolo e il rame è ricoperto grazie ad una lastra in argento 925/°°° e da un rivestimento elettrolitico di argento 1000/°°°. È facile dunque capire che valutare lo spessore dell’argento usato può risultare particolarmente difficile e proprio per questo motivo la maggior parte degli oggetti presenta un numero che indica in modo approssimativo i grammi di argento utilizzati.
Metodi casalinghi per valutare l’argento 925
Se prima di rivolgervi ad un professionista volete valutare da soli se si tratta o meno di argento sterling potete picchiettare l’oggetto con un dito o una moneta in modo delicato. Il suono emesso deve risultare acuto, quasi simile a quello di una campana e con durata pari a 1 o 2 secondi. Se non si percepisce questo suono allora vuol dire che non si tratta di argento 925.
Essendo un metallo particolarmente malleabile, se provate a piegare il metallo quest’ultimo dovrebbe risultare cedevole. Se non si piega bisogna porsi qualche dubbio sul reale valore dell’oggetto in possesso. Da non trascurare inoltre l’ossidazione. Quando si espone l’argento all’aria, infatti, si ossida e si assiste alla formazione di una patina nera. Se strofinando con un panno bianco si notano delle tracce nere, allora si tratta di argento 925 o puro, in caso contrario si tratta di un altro tipo di metallo.
Valutazione da parte di un professionista
Per poter valutare correttamente l’argento 925 si consiglia ovviamente di chiedere il parere di un professionista. Quest’ultimo graffia l’oggetto in un punto nascosto e vi lascia cadere dell’acido nitrico che a contatto con il metallo aiuta a capire se si tratta di un falso o di vero argento. Se il metallo diventa color crema si tratta di argento, se diventa verde invece no.

Dario Valentinai, laureato in Economia e Commercio, è l’autore dei contenuti del blog resricerche.it. Esperto nel campo dell’economia e delle finanze che si occupa di scrivere contenuti informativi e approfonditi sui temi legati ai conti correnti, ai prestiti e ai mutui. Grazie alla sua competenza e conoscenza approfondita delle dinamiche finanziarie, è in grado di analizzare le ultime tendenze del mercato e di fornire consigli utili per aiutare i lettori a prendere decisioni informate riguardo alle proprie finanze personali.
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