I principali fattori che determinano l’entità della pensione sono tre: l’importo degli stipendi ricevuti, i contributi maturati e il periodo in cui questi ultimi sono stati pagati. In questo articolo verrà spiegato passo passo come calcolare l’importo della pensione di un qualsiasi lavoratore.
Per chi non volesse scomodarsi e fare il calcolo personalmente, il sito dell’INPS offre la possibilità di utilizzare un servizio telematico.
Per accedere a quest’ultimo è necessario entrare nella sezione riservata del sito web ufficiale dell’INPS (la mia pensione) e utilizzare l’apposito simulatore che calcolerà l’importo della pensione in modo automatico.
I metodi applicati per il calcolo della pensione
I principali metodi utilizzati sono quello interamente contributivo e quello per metà retributivo e per metà contributivo. Con il sistema retributivo si tiene conto solamente dell’importo del salario mentre con quello contributivo, come dice il nome stesso, si tiene conto solo dei contributi maturati. Nel 1995, la riforma Dini, ha imposto il passaggio dal sistema retributivo a quello contributivo. Per questo motivo, coloro che hanno maturato i contributi sia prima che dopo il primo gennaio del 1996, dovranno calcolare la propria pensione tramite il sistema misto.
Esistono due tipologie di sistema misto: il primo metodo deve essere applicato da tutti coloro che hanno maturato un numero maggiore o uguale a 18 anni di contributi precedentemente al primo gennaio 1996, il secondo da tutti gli altri. Tutti coloro che devono utilizzare il primo metodo (coloro che hanno maturato almeno 18 anni di contributi prima del primo gennaio 1996) devono applicare il metodo retributivo per la quota ottenuta precedentemente al primo gennaio 2012 e il metodo contributivo per la restante. Gli altri devono applicare il metodo retributivo per la quota ottenuta prima del 31 dicembre 1995 e il contributivo per la restante. Ovviamente chi non ha maturato alcun contributo precedentemente al primo gennaio 1996 deve utilizzare solamente il metodo contributivo.
Il sistema retributivo
E’ già stato specificato che utilizzando questo metodo si tiene conto solamente dell’importo dei salari ricevuti. In primis si calcola la retribuzione pensionabile ovvero il salario medio ricevuto negli ultimi anni di lavoro (dato variabile in funzione della professione, per i dipendenti si considerano 10 anni). Il dato ottenuto viene poi moltiplicato per il numero di anni in cui il lavoratore ha versato i contributi e per una percentuale che varia in funzione del rendimento.
Generalmente questa percentuale è pari al 2% moltiplicato per ogni anno di lavoro (considerando un tetto massimo di 40 anni). Questa percentuale viene utilizzata solamente per calcolare le pensioni di chi guadagna meno di 46630 euro all’anno. Per tutti gli altri si utilizza una percentuale inferiore.
Il metodo contributivo
Utilizzando questo metodo si moltiplica la retribuzione pensionabile annua per la percentuale di retribuzione pensionabile che viene accumulata come contributo per fini vantaggiosi (aliquota di computo). Il risultato ottenuto viene poi moltiplicato per un ulteriore tasso variabile in base ai contributi versati (tasso di rendimento). Per ottenere la pensione, questo valore noto come montante contributivo, viene infine moltiplicato per un coefficiente di trasformazione.

Dario Valentinai, laureato in Economia e Commercio, è l’autore dei contenuti del blog resricerche.it. Esperto nel campo dell’economia e delle finanze che si occupa di scrivere contenuti informativi e approfonditi sui temi legati ai conti correnti, ai prestiti e ai mutui. Grazie alla sua competenza e conoscenza approfondita delle dinamiche finanziarie, è in grado di analizzare le ultime tendenze del mercato e di fornire consigli utili per aiutare i lettori a prendere decisioni informate riguardo alle proprie finanze personali.
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