Imposta di Bollo Conto Corrente: Quant’è, Come si Paga, Quandi Si e quando No

L’imposta di bollo in conto corrente è stata introdotta in Italia nel 2012 con il cosiddetto Decreto Salva Italia e rappresenta la tassa che deve essere corrisposta dal titolare di un conto corrente bancario o postale, oltrechè dal titolare di un libretto di risparmio. Si tratta di un’imposta fissa, e nel corso degli anni sono state introdotte importanti modifiche alla normativa di riferimento.

Determinanti, al fine di garantire una maggiore completezza nella regolamentazione, sono state le circolari n. 48 del 21 dicembre 2012 e n. 15 del 10 maggio 2013, emesse dall’Agenzia delle Entrate. Le suddette circolari, hanno permesso di risolvere tutte le criticità rilevate dalle associazioni di categoria del settore bancario, nonchè dagli intermediari finanziari che si sono trovati, di volta in volta, a dover gestire una serie di lacune dovute appunto al buco normativo preesistente.

COME VIENE DETERMINATA L’IMPOSTA DI BOLLO C/C

Occorre premettere che l’imposta di bollo deve essere corrisposta sia dalle persone fisiche che dalle persone giuridiche. In particolare, le prime dovranno corrispondere l’importo di 34,20 euro, a differenza delle persone giuridiche che dovranno invece versare la somma di 100 euro.

CASI IN CUI NON DEVE ESSERE CORRISPOSTA L’IMPOSTA DI BOLLO C/C

Tuttavia, vi sono alcuni casi in cui l’imposta di bollo non dovrà essere corrisposta. In primo luogo, tieni presente che l’ imposta di bollo in conto corrente ha come periodo di riferimento l’anno civile, pertanto, se hai un aperto un conto da meno di un anno, dovrai corrispondere un ‘imposta ridotta, il cui importo verrà determinato a partire dal giorno in cui hai aperto il conto.

Al fine di sapere a quanto corrisponde la giacenza media, per capire se puoi essere esentato o meno dal pagamento della tassa, sarà sufficiente sommare i saldi giornalieri, per poi dividere l’importo ottenuto per i giorni di rendicontazione oppure di apertura del conto corrente. Nell’ipotesi in cui tu sia titolare di un conto corrente cointestato insieme a tua moglie o ad altra persona fisica, la giacenza dovrà essere computata con riferimento alla quota detenuta.

Sulla base dei criteri sopra esposti, l’imposta di bollo non dovrà essere corrisposta, con riferimento ai conti correnti intestati a persone fisiche, in tutti i casi in cui il valore medio della giacenza sia negativo, tenendo presente che il periodo di riferimento per la valutazione della giacenza è sempre quello rendicontato. Inoltre, saranno esentate le persone fisiche titolari di conto corrente o di libretto di risparmio che non supera i 5000 euro come detto precedentemente, nonchè i cittadini con reddito Isee che non supera i 7.500 euro.

TERMINE PER PAGARE L’IMPOSTA DI BOLLO C/C

L’obbligo di corrispondere l’imposta di bollo conto corrente sorge nel momento in cui viene emesso l’estratto conto o nel momento della rendicontazione e, nell’ipotesi in cui il conto venga aperto e chiuso nell’anno in corso, si farà comunque riferimento al periodo rendicontato.
Se invece non verrà effettuato il rendiconto nell’anno considerato, l’imposta di bollo conto corrente dovrà essere versata il 31 dicembre di ogni anno.

E’ importante tenere presente che allorchè tu sia titolare di più conti correnti o di diversi libretti di risparmio, l’imposta in questione dovrà essere pagata con riferimento a ciascun singolo rapporto bancario. Spero che questa guida sia stata utile per capire se rientri tra i soggetti obbligati al pagamento dell’imposta di bollo C/C o se, invece, sei in possesso dei requisiti previsti dalla legge che ti permettono di beneficiare dell’esenzione.

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