I mutui subprime sono dei prestiti che vengono concessi a clienti critici. Il prefisso sub sta ad indicare che questi mutui sono di qualità inferiore rispetto ai classici prestiti chiamati prime e concessi a clienti che possono essere definiti affidabili. Per definire la fidatezza del cliente la banca americana si affida a una scala che va da 300 a 700. Tutti i soggetti aventi un punteggio inferiore a 650 vengono definiti subprime (ad alto rischio). I clienti subprime hanno generalmente una storia creditizia legata a pignoramenti, bancarotte o avvisi di garanzia.
I creditori, accettando di offrire un mutuo a soggetti ad alto rischio, si assumono una grande responsabilità e per questo motivo impongono tassi di interesse molto alti rispetto a quelli relativi a prestiti di tipo prime. I mutui subprime ebbero un successo enorme fino al giugno 2006, quando i principali istituti di credito statunitensi furono costretti a dichiarare fallimento. Alla bancarotta delle agenzie finanziarie seguì una crisi nel campo degli immobili e successivamente di tutta l’economia degli Stati Uniti.
La crisi del 2007
Come già anticipato a partire dal luglio 2007 il mercato statunitense ha subito una crisi dovuta al quasi fallimento dei principali istituti di credito. Questa crisi ha successivamente coinvolto anche il vecchio continente e ha generato un crollo globale dei mercati. Tra gli ultimi giorni di luglio e i primi di agosto 2007 le borse azionarie globali hanno visto i loro indici calare fino a livelli che non si vedevano dalla fine del ventesimo secolo. La ragione di tale ribasso è stata descritta come una crisi di fiducia.
Infatti le problematiche relative al mercato dei mutui ad alto rischio hanno innescato una recessione che ha coinvolto l’intero globo.
Nel 2007 molti istituti di credito iniziarono a monitorare i propri risparmi per far fronte a possibili problematiche legate ai mutui subprime. Di conseguenza le banche iniziarono ad far crescere il tasso d’interesse interbancario ovvero il tasso d’interesse con il quale gli istituti di credito si prestano denaro tra loro. L’aumento del costo del denaro per le banche ha generato un forte rallentamento di tutte le operazioni finanziarie compresi gli investimenti. Per via della sua importanza il tasso d’interesse interbancario viene stabilito durante delle riunioni che vengono effettuate ogni mese. Tuttavia nell’agosto del 2007 le circostanze erano così tanto critiche che gli istituti di credito iniziarono a prestarsi denaro tra loro senza aspettare la riunione per fissare il tasso.
Motivi della crisi
Nei primi anni 2000 i tassi legati ai prestiti erano particolarmente bassi. Fu allora che vennero concessi la maggior parte dei mutui subprime. Molti di questi mutui erano a tasso misto o variabile ed erano quindi connessi al tasso d’interesse stabilito dalla banca centrale americana. Le rate dei prestiti a tasso variabile aumentarono con il passare del tempo. Nel caso dei mutui subprime spesso all’aumento delle rate seguì un forte tasso di insolvenza. In tali circostanze le banche pignorano le case e spesso, grazie alla vendita degli immobili, ci guadagnano. Il problema nacque quando il mercato immobiliare iniziò a dare segni di crisi. I prezzi degli immobili iniziarono a calare e quindi il guadagno delle banche legato ai pignoramenti iniziò a venir meno e iniziarono a perdere denaro.
Gli istituti di credito allora, per aumentare i profitti, iniziarono a cartolarizzare i mutui. La cartolarizzazione implica l’unione di più mutui che vengono poi divisi in due parti che poi vengono rivendute. Ogni parte rappresenta una quota che è coperta dalle case su cui sono garantiti i mutui. Queste parti di mutui venivano poi vendute ad altri operatori che nel caso di mutui subprime ci guadagnavano maggiormente perché i tassi d’interesse erano maggiori. Spesso gli operatori dividevano a loro volta le parti di mutui e le rivendevano. Questa operazione si ripeteva talmente tante volte che alla fine nessuno capiva più cosa contenesse la parte acquistata. Il problema sorse quando le insolvenze furono numerose ma le banche non erano capaci di comprendere quale parte di mutuo avessero acquistato.

Dario Valentinai, laureato in Economia e Commercio, è l’autore dei contenuti del blog resricerche.it. Esperto nel campo dell’economia e delle finanze che si occupa di scrivere contenuti informativi e approfonditi sui temi legati ai conti correnti, ai prestiti e ai mutui. Grazie alla sua competenza e conoscenza approfondita delle dinamiche finanziarie, è in grado di analizzare le ultime tendenze del mercato e di fornire consigli utili per aiutare i lettori a prendere decisioni informate riguardo alle proprie finanze personali.