L’abolizione di Equitalia all’inizio del 2019 ha portato alla creazione di un nuovo organo di riscossione, ovvero l’Agenzia delle Entrate-Riscossione. Tale ente di natura pubblica ed economica ha poteri differenti rispetto al precedente e, di conseguenza, sono cambiate le modalità di riscossione anche e soprattutto per quanto riguarda il pignoramento del conto corrente.
In particolare, a partire dal nuovo anno questo organo avrà la facoltà di accedere a numerose banche dati e di bloccare, qual’ora fosse previsto, direttamente il conto corrente e pignorare dallo stesso le cifre corrispondenti al debito del creditore senza bisogno di procedimento giudiziario. In questo articolo illustreremo tutte le nuove modalità e, soprattutto, cosa fare nel momento in cui si riceve la notifica di pignoramento del proprio conto corrente.
Il nuovo ente della riscossione si presenta come un nuovo organo istituito sotto il diretto controllo del Ministero dell’Economia e delle Finanze ed associato all’Agenzia delle Entrate e, oltretutto, si presenta investito di poteri ben più grandi rispetto alla ormai vecchia Equitalia. Le possibilità infatti includono l’accesso da parte dell’AdE-R alle banche dati di istituti quali l’INPS, alle banche dati, all’Anagrafe Tributaria e a tutte le informazioni utili per portare avanti il processo di pignoramento.
Il pignoramento del conto corrente infatti, rientra a tutti gli effetti nei procedimenti formali ed ufficiali ed è paragonato ad un qualsiasi pignoramento immobiliare o patrimoniale: pertanto, non sarà più necessario essere in possesso di un procedimento giudiziario per procedere con l’avvio del pignoramento. Questo pignoramento consiste in buona sostanza nel blocco del conto corrente e nel relativo prelievo delle somme prestabilite per risarcire la situazione di un debitore, il quale potrà facilmente disporre l’avvio del procedimento senza troppi sforzi.
Tuttavia resta ancora facoltà del giudice predisporre l’avvio di tali procedure nel momento in cui non si tratta di debiti di natura fiscale: in poche parole, qualsiasi entità di natura pubblica o privata per l’avvio del pignoramento dovrà comunque sottoporre la richiesta al giudice di riferimento ma aumenteranno le possibilità di accedere a tutte le informazioni necessarie per renderlo valido. Una volta accettato l’inizio del provvedimento, la banca o le Poste fungono da terzo intermediario e provvedono al blocco immediato del conto in possesso del debitore.
Avviso di pignoramento del proprio conto corrente: cosa fare?
Al soggetto a cui è rivolto in pignoramento del conto corrente sono comunque concesse delle possibilità per difendersi e/o limitarlo: entro 60 giorni sarà infatti necessario presentare una richiesta di rateizzazione del debito. Lo sblocco relativo alla funzione del proprio conto corrente verrà quindi disposta solo e soltanto una volta accettata la richiesta di dilazione dei pagamenti e dopo il pagamento della prima rata prevista. In questo modo il creditore ha sia la possibilità di attenuare le conseguenze del mancato pagamento che di ripristinare, almeno sino a nuovo avviso, le funzionalità e le possibilità legate al proprio conto. Ricordiamo che in caso di cartelle esattoriali le modalità di avvio sono più veloci e che il Fisco potrà immediatamente richiedere alla banca l’avvio del pignoramento ancora prima di renderlo noto al soggetto interessato.

Dario Valentinai, laureato in Economia e Commercio, è l’autore dei contenuti del blog resricerche.it. Esperto nel campo dell’economia e delle finanze che si occupa di scrivere contenuti informativi e approfonditi sui temi legati ai conti correnti, ai prestiti e ai mutui. Grazie alla sua competenza e conoscenza approfondita delle dinamiche finanziarie, è in grado di analizzare le ultime tendenze del mercato e di fornire consigli utili per aiutare i lettori a prendere decisioni informate riguardo alle proprie finanze personali.